
NON MANGIARTI IL FUTURO, DICI NO AI DATTERI DI MARE!
Vasta operazione della CapitaNeria Di porto-Guardia Costiera contro i
predatori del mare eseguita in alcuni ristoranti della zona vesuviana
dove sono stati trovati piatti contenenti frutti di mare proibiti. A
seguire e tratto dalla pagina facebook dell’Area marina protetta il
comunicato della Guardia Costiera:
Trovati con le mani nel piatto, e nel piatto i datteri di mare!
Vesuvio Fish! Questo il nome della vasta operazione condotta ieri sera
dalla Capitaneria di Porto. Controllati molti ristoranti dell’area
vesuviana. In uno, noto, tra Poggiomarino e San Giuseppe Vesuviano,
trovati datteri in un piatto servito, pronti ad essere consumati crudi.
Numerose le altre infrazioni rilevate. Indagini condotte anche
attraverso i social, seguendo profili e foto per individuare consumatori
ed esercenti.
Complimenti agli uomini e alle donne della Guardia Costiera.
Non mangiarti il futuro! Dici NO ai datteri di mare!
Di seguito il comunicato della Capitaneria di Porto.
Prosegue incessante l’attività di indagine sul territorio della Guardia
Costiera finalizzata a perseguire e reprimere l’illecita
commercializzazione e detenzione delle “Vongole di Rovigliano” e dei
Datteri di Mare, attività posta in essere dai componenti di una vera e
propria organizzazione dedita al fenomeno criminis della pesca di frodo
ed il commercio della specie protetta dattero di mare – Litophaga –
litophaga.
Nella serata di ieri i militari della Capitaneria di
Porto – Guardia Costiera di Castellammare di Stabia, sotto il
coordinamento della Direzione Marittima di Napoli, hanno passato a
setaccio ristoranti e risto-pescherie dei comuni vesuviani, San Marzano
Sul Sarno, Poggiomarino, San Giuseppe Vesuviano, Ottaviano, Boscoreale,
Boscotrecase, etc. al fine di tutelare la salute dei consumatori e
verificare il rispetto delle norme in materia di tracciabilità e
rintracciabilità del prodotto ittico, focalizzando l’attenzione circa la
commercializzazione delle “Vongole locali di Rovigliano” che recenti
analisi le hanno accertate contaminate da inquinanti di origine fecale
oltre che ben più grave da contaminanti di matrice chimica come metalli
pesanti, metalli non normati, idrocarburi, piombo, zinco etc. e dei
“Datteri di Mare”, prezioso mollusco bivalve della specie protetta
Lithophaga – lithophaga, la cui pesca e consumo sono vietati da norme
comunitarie e nazionali, in quanto per poterli raccogliere ne comporta
la frantumazione a martellate della roccia con conseguente devastazione
delle coste ed alterazione dell’ecosistema marino tutto.
I militari
hanno controllato diversi ristoranti e risto-pescherie e sono stati
impegnati fino a tarda notte; sono stati rinvenuti illeciti di natura
penale ed amministrativa sanzionando i titolari e/o gestori per diverse
migliaia di euro, potendo riscontrare violazioni per tracciabilità e
rintracciabilità del prodotto e in alcuni dei casi hanno riscontrato la
mancanza dei previsti documenti di acquisto; violazioni per la corretta
tenuta del manuale di autocontrollo igienico sanitario H.A.C.C.P. e ben
più grave all’ispezione in sala si è accertato che alcuni ristoratori
servivano “cruditè di frutti di mare e pesce” tra le cui prelibatezze
rinvenuti anche i Datteri di Mare che venivano serviti al tavolo dei
consumatori. In particolare in un noto e rinomato ristorante tra
Poggiomarino e San Giuseppe Vesuviano i militari potevano accertare la
consumazione del prezioso mollusco che stava per essere consumato crudo;
da anni i militari della Guardia Costiera stabiese combattono il
fenomeno criminale della raccolta di frodo del Dattero di Mare e
puntando sul “vezzo” social l’hanno spuntata raccogliendo utili elementi
investigativi. Infatti proprio l’elaborazione di questi dati ha
consentito d’individuare sul territorio ristoratori “compiacenti” che
sempre più hanno servito il prezioso mollusco proponendolo al tavolo
come accertato in queste ore.
I controlli hanno potuto accertare
che è proprio l’entroterra vesuviano terreno fertile dove componenti
dell’organizzazione attraverso una rete capillare di distribuzione fanno
arrivare sia le “Vongole veraci” di Rovigliano, contaminate e
pericolose per la salute dei consumatori in quanto contaminate da
inquinanti fecali e chimici, che il prezioso mollusco – Dattero di Mare
il cui “cruditè” come accertato arriva ad essere pagato anche ben oltre
le 120,00 euro.
I controlli continueranno anche nei prossimi
giorni dove i militari dopo aver identificato centinaia di consumatori
del prezioso mollusco provenienti anche da fuori regione, si apprestano a
passare a settaccio tutte quelle attività ristorative, tra cui molte
anche rinomate e recensite da “gourmet” nonché titolate e consigliate da
riviste di settore enogastronomiche e le sorprese non tarderanno ad
arrivare.
E, nel mentre i militari erano nell’entroterra vesuviano,
contemporanea attività di polizia giudiziaria condotta a mare ed a terra
poteva accertare che “squadre di predoni del mare” organizzate tra
loro, come di consueto uscivano nella tarda sera, dal porto stabiese –
Banchina Fontana Acqua della Madonna, dirigendo nei tratti di costa
della Penisola Sorrentina, dove perpetravano lo scempio ambientale per
evidentemente rifornire i prossimi “ristoratori” di turno; indagini in
corso ed elementi info-investigativi acquisiti in queste ore, sono al
vaglio documentale degli investigatori della Guardia Costiera e dell’AG
di Torre Annunziata per ulteriori sviluppi d’indagine che culmineranno
nel perseguire penalmente soggetti attenzionati, pluripregiudicati,
anche grazie all’ausilio di sofisticate attrezzature d’intelligence come
i Droni di ultima generazione, dotati di fotocamera termica capace di
rilevare la presenza umana anche al buio ed in assenza totale di luce.
“Si mira a colpire la domanda per far calare la richiesta così da poter
mandare in “stallo” l’organizzazione dedita a tali traffici che in
questi mesi è stata provata da diverse sequestri di prodotto (ben oltre
una tonnellata), oltre che di attrezzature e risorse strumentali,
colpendo così il patrimonio economico tanto da costringere i “sodali” a
dedicarsi ad altre attività illecite per racimolare proventi e risorse,
come quella della raccolta di frodo delle “Vongole veraci” di Rovigliano
raccolte nello specchio d’acqua prospiciente la foce del fiume Sarno,
tratto di mare altamente inquinato e contaminato dove essere vietata
ogni tipo di attività di pesca di molluschi bivalvi, crostacei e
prodotti ittici in genere, ancorchè tratto di mare per tali fatti non
censito, annoverato e catalogato dalla Regione Campania per tali
attività, motivo per il quale questo Comando non rilascerà
autorizzazioni per la pesca subacquea professionale prevista dal Decreto
1 giungo 1987 n. 249” sono state le parole del Comandante della
Capitaneria di porto di Castellammare di Stabia, Capitano di Fregata
(CP) Ivan SAVARESE.