
Bello ricevere, come ogni volta che ricevo un articolo da parte Sua, che rende più ricco il dibattito su queste pagine, un nuovo articolo da parte del nostro Giurista ed avvocato Giovanni Fiorentino che stavolta ci parla dei Suoi pensieri per l’anno 2020 non dimenticando un accenno a queste pagine per il quale Lo ringrazio porgendo a Lui e famiglia i miei più sinceri auguri per un 2020 spumeggiante. Grazie Avvocato e si faccia sentire, o meglio, leggere più spesso. Grazie:
POTRA’ VOLARSI ALTO NEL 2020?
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Ad ogni anno nuovo che inizia il mio pensiero corre al Leopardi del Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere, con la speranza che l’anno a venire sia più felice di quelli che immediatamente precedono che, ripercorsi a ritroso, non suscitano nessuna nostalgia; non altrettanto è a dirsi ove ripensi agli anni più lontani, ed in specie a quelli vissuti della ricostruzione, quando un paese disastrato ha mostrato al mondo di voler sollevarsi dal suo misero stato e di esserne capace fino ad inserirsi tra le maggiori economie dell’Occidente.
Quel miracolo fu da ascriversi ad una generalizzata visione storicistica del dinamismo sociale, connaturale allo spirito del tempo, cui era funzionale l’intersecarsi virtuoso dell’altruismo solidale della società civile, della misurata conflittualità delle classi e della comune patriottica propensione allo sviluppo delle plurali forze politiche; di esso oggi, nello spirito di questi tempi, restano soltanto le macerie, per essersi sostituiti ad ogni progettualità di medio e lungo termine un’acquiescenza rassegnata ad un presente senza futuro, alla esigenza di preservare e magari incrementare il patrimonio accumulato l’ansia di consumarlo tutto e subito ed anche più, al dialogo costruttivo e riguardoso tra portatori di opinioni diverse prodromico alla sintesi l’offesa scomposta e urlata tra contraddittori prodromica alla sopraffazione dell’avversario-nemico, al consociativismo cosciente della sostanziale comunanza degli interessi in gioco l’antagonismo finalizzato alla delegittimazione del perdente.
Un siffatto spirito di crociata non alberga in queste plaghe fortunate, dove negli abitanti l’animo mite e il retaggio delle tradizioni incide positivamente sulla qualità della vita e propizia quasi sempre la sobrietà dei toni, abbastanza la solidarietà interpersonale, poco o nulla il bene comune in quanto tale, specie se non di immediata percezione; non differentemente accade tra le élites politiche, di fatto indefferenziate e sempre uguali, solo marginalmente rinnovantisi per cooptazione, che si esagitano strumentalmente ed allo stesso modo solo in occasione dei cimenti elettorali. La sostanziale continuità delle classi dirigenti locali ed il loro appiattimento su una malintesa solidarietà su base familistica rende l’attività amministrativa orientata all’acquisizione del consenso immediato, e per ciò stesso fiacca, senza fantasia e senza progettualità, priva di risvolti educazionali; e ciò anche in ragione del fatto che quasi sempre il processo simbiotico tra persone e funzioni, lungi dall’essere altruista o mutualistico, è meramente egoistico. Per vero, nell’ultima tornata elettorale avevo voluto credere, per ottimismo della volontà, che una rinnovata gestione amministrativa avrebbe potuto portare una ventata di novità nella conduzione degli affari locali; ma non sono stato lungimirante.
E’ fine d’anno, e non è il caso di scendere in particolari: ma basta dare uno sguardo a quanto pubblicato sul sito in questi ultimi giorni per averne una riprova; è però il caso di raccogliere in un augurio desideri e speranze per l’anno che verrà.
Per la nostra Patria grande, l’augurio è che questo Paese ritrovi se stesso e la sua identità virtuosa affidandosi ad una dirigenza politica seria e capace del coraggio della verità nella consapevolezza delle difficoltà in cui l’hanno trascinato decenni di demagogia;
Per la nostra piccola Patria, che soprattutto i giovani ma anche i meno giovani pensierosi del bene comune inteso in maniera non familistica e non clientelare ed organica nelle sue prospettive di breve, medio e lungo periodo si associno e si preparino a divenire classe dirigente in maniera autonoma e non cooptata, dando prova di maturità nel confrontarsi senza acredine e con la forza delle idee con le èlites dominanti portatrici di interessi particolari e spiccioli;
Per il sito di Lello Acone, che possa divenire luogo di incontro e di discussione ospitando un dibattito vivace e costruttivo, trainante per la valorizzazione sociale economica ambientale e paesaggistica di questa località più ancora che di veline e di informazione di rilievo diverso;
Per Lello Acone, che possa continuare a gestire questo sito con la passione di sempre e vederlo crescere e divenire punto di riferimento non omologato della Massa Lubrense di cui è innamorato.
Auguri.
Giovanni Fiorentino