
Da lo strillo de la Penisola (clicca qui)
l’articolo per il quale ringrazio l’amico e giornalista Gaetano Milone
per l’attenzione, articolo che ci fornisce sollievo sullo stato dis
alute del nostro mare e che comunque mette anche i puntini sul
sovraffollamento di imbarcazioni che si verifica sul nostro spicchio di
costa:
Acqua
cristallina a Marina del Cantone.I nuovi prelievi effettuati sabato 20
luglio dai tecnici dell’Arpac, l’Agenzia regionale di monitoraggio della
salute del nostro ecosistema marino, sul tratto di mare antistante la
torre di Montalto, località Mortelle, a Marina del Cantone hanno dato
esito negativo. L’allarme scattato dopo i prelievi dell’8 luglio scorso,
come già sospettato dagli stessi biologi dell’agenzia regionale, era
dovuto all’azione di qualche sconsiderato marinaio dei grossi yacht alla
fonda nella baia di Nerano, che aveva ripulito la propria sentina
durante la nivigazione lungo la costa delle Sirene. Così come pure
vengono a cadere i sospetti sulle imbarcazioni ormeggiate nel campo boe
allestito dall’Area Marina Protetta Punta Campanella a ridosso delle
Mortelle e frequentatissimo in questo periodo di piena estate. Restano
comunque in piedi tutti gli interrogativi sulla presenza “indisturbata”
delle grosse imbarcazioni a poche decine di metri dalla riva affollata
da bagnanti e come nelle ipotesi prospettata dall’Arpac, possibili
veicoli di inquinamento marino. Restano invece tutti ancora inascoltati
gli appelli alle autorità di “bloccare” gli sconsiderati che a bordo di
velocissime imbarcazioni affollano la costa da Massa a Positano ed
Amalfi, mettono a rischio l’incolumità di piccoli diportisti violando in
continuazione i limiti di velocità all’interno della zona “C” dell’Area
Marina Protetta. Stesso discorso a Marina Piccola a Capri e soprattutto
nelle bocche piccole di Capri quando in determinate ore decine e decine
di “charter” attraversano lo stretto corridoio per rientrare a terra,
spesso per un’altra corsa. Un mare quello della terra delle sirene off
limits per i navigatori di un tempo, felici di ripercorrere la rotta di
Ulisse oggi “vietata” da pirati del terzo millennio, senza regole e
passioni civili se non quella per il dio denaro, guadagnato in contanti e
con “commissioni milionarie” tutte in nero.