
La replica di Maria Cacace al nostro Sindaco.
Ricevo dalla ex Consigliera Maria Cacace la Sua lettera di risposta al nostro Sindaco e, come sempre, io pubblico quello che mi mandate per favorire il dibattito sale della democrazia e fino a quando non si scada nelle offese o peggio:
Caro Sindaco,
pensavo che le spiegazioni contenute nella mia lettera di dimissioni fossero sufficienti a farti comprendere le ragioni della mia decisione. Dato che dalle tue affermazioni successive deduco che non è stato così, mi sento in dovere di fare delle smentite ed addurre ulteriori argomentazioni, suffragate tra l’altro da atti depositati.
Il mio gesto è stato motivato solo ed esclusivamente da ragioni politiche.
Ebbene, entrando nel merito, dato che non ti riesci a spiegare come mai io, pur tracciando un bilancio positivo, mi sia dimessa, ti faccio presente che le mie idee e le mie iniziative, si sono concretizzate soprattutto all’inizio del nostro mandato, quando il gruppo era integro ed unito, consentendomi di contare sulla disponibilità, capacità e competenza di tutti gli assessori.
Sai benissimo che non ho mai condiviso la superficialità con la quale è stato gestito l’allontanamento dell’assessore Di Prisco e che da allora non ho mai sottoscritto alcun documento che confermasse la mia adesione politica al gruppo per gli anni a venire. Se sono rimasta altri 2 anni, è semplicemente per un alto senso di responsabilità che non hai colto. Infatti la nostra lista, benchè forte del successo elettorale, in seguito ai vari ammutinamenti si è ridotta al punto da non potermi sostituire. Questa, caro sindaco, è una realtà sulla quale dovresti riflettere e porti alcune domande.
Sai bene che, conclusa questa mia esperienza politica, non avrei confermato la mia candidatura col Patto, nonostante un Tuo accorato invito a ripensarci: mi dicevi che “il secondo mandato sarebbe stato diverso dal primo”.
Continuo a stimarti come persona per bene e abile professionista, ma la politica è un’altra cosa. Da qui nasce la decisione di anticipare le mie dimissioni.
In ultimo non ho condiviso la Tua gestione delle problematiche legate alla mensa. A riguardo non capisco perché sostieni di esserti sentito solo, quando invece sei stato tu ad estromettermi, tacendo e nascondendomi in mala fede l’incontro che hai organizzato con i dirigenti scolastici il 7 Febbraio. Io l’ho saputo e mi sono presentata comunque. Il fatto imbarazzante è che da delegata alla pubblica istruzione, non avendo ricevuto l’invito né ufficioso né ufficiale, ho dovuto alzare la mano per poter parlare. Spero che almeno dopo ti sei reso conto che la mia presenza fosse necessaria. Se non mi ritenevi più all’altezza mi potevi sollevare dall’incarico. Che senso ha non invitarmi agli incontri che mi interessano?
La metafora del mare in burrasca mi è piaciuta, perché fotografa bene la condizione complessiva dell’amministrazione, non solo la refezione. Hai omesso però di dire che in questa tormenta il Capitano, anziché rivolgersi all’equipaggio, ha fatto appello ai passeggeri di aiutarlo! E soprattutto non ti sei accorto che questa nave sta in rotta di collisione con lo scoglio della verità.
Per quanto riguarda il centro unico di cottura, sicuramente Tu non hai potuto delegare Me nell’indirizzo politico. Io non sono un assessore e non ho diritto di partecipare alle sedute di giunta. Io questo lo posso sostenere, a differenza degli assessori che hanno firmato la delibera ma non si ricordano, SCRIPTA MANENT!
Quanto alle sirene che mi hanno ammaliato, sono sincera, è vero!
Così mi dai l’opportunità di comunicare la mia adesione al progetto di Azione in Comune, che vede quale candidato sindaco Pietro Di Prisco, e che mi entusiasma perché propone un modello di Governo fatto di condivisione, trasparenza, partecipazione ed inclusione.
Cordiali saluti
Maria Cacace