
Bello ricevere, come ogni volta che ricevo un articolo da parte Sua, che rende più ricco il dibattito su queste pagine, un nuovo articolo da parte del nostro Giurista ed avvocato Giovanni Fiorentino che stavolta, alla luce dell’emergenza coronavirus invia una lettera aperta al nostro Sindaco, pensieri che di certo scateneranno il solito e costruttivo dibattito su queste pagine rendendole migliori. Avvocato e si faccia sentire, o meglio, leggere a breve come promesso. Grazie
LETTERA APERTA AL SINDACO DEL MIO PAESE
Egregio Sig. Sindaco,
Non essendomi dato altro, mi consenta di scriverLe da cittadino sulla vicenda coronavirus per sottoporLe, con mero intento di leale collaborazione, alcune riflessioni; riflessioni e non suggerimenti, ritenendo in questo difficile momento, nel rispetto dei ruoli, dovere generalizzato esprimere considerazioni e proposte su un problema che è vitale per tutti e del potere politico locale orientare la macchina amministrativa comunale per porre in essere gli interventi di competenza opportuni e necessari, facendosi salvo il giudizio postumo quando questa situazione drammatica sarà passata, si spera al più presto.
Essendo rinchiuso in casa, ed evitando anche di recarmi in studio soprattutto per rispetto del diritto alla salute dei miei familiari e dei miei concittadini prima ancora che per obbligo di legge, non ho avuto modo di conoscere quali siano state le Sue iniziative concrete se non attraverso il sito del Comune e quello meritorio di Lello Acone; in aggiunta, ascoltando da casa, ho solo potuto constatare che Ella ha mandato in giro un’auto, immagino comunale, che invitava i cittadini a non uscire e li ringraziava anticipatamente ove raccogliessero l’invito: il tono era certo edulcorato rispetto ai più forti appelli del Governo e dei mass media, ma va bene così.
Sarebbe tuttavia questa mia ben poca cosa, e fuori luogo in relazione alla drammaticità dell’ora, se volesse solo rilevare, nel più generale interesse, la necessità di un comportamento severo da tenersi dalla massima Autorità sanitaria del Comune a garanzia della salute pubblica, che peraltro si vorrebbe presumere scontato; piuttosto, essa ha un senso se si intende quale modesto contributo di un cittadino sollecito del bene comune alla instaurazione anche nella presente occasione di un sano rapporto simbiotico tra amministratori ed amministrati, al di là della riflessione sul tema della difesa della cittadinanza dal possibile paventato contagio, ben lieto ove essa sia inutile perchè anticipata da interventi efficaci già da Lei preventivati e posti in essere.
Sul piano pratico, se si prendono le mosse dal triplice rilievo della situazione privilegiata connessa alla peninsularità del Comune, della presenza di due sole strade principali d’accesso e di un limitato numero di varchi, dell’assenza presunta di casi di coronavirus nel territorio, è congetturabile che la situazione attuale possa mantenersi inalterata o pressochè tale qualora si impediscano seriamente, per 24 ore su 24, movimenti in entrata ed in uscita incoerenti con gli eccezionali divieti di circolazione in essere, si facciano i tamponi a tutte le persone che varcano in entrata i confini comunali, si imponga ai non residenti l’uso di mascherine per tutta la durata del soggiorno così come ai dipendenti comunali nello svolgimento del loro lavoro e ci si accerti che ciò avvenga, si controlli su un campione consistente la veridicità delle autocertificazioni, si verifichi il corretto utilizzo dell’autotrasporto pubblico, si individuino i non residenti rifugiatisi nel Comune da altri territori e si imponga loro la quarantena, si limitino con misure adeguate le necessità di movimento nell’ambito comunale, si apprestino interventi per rendere meno dura la rinuncia obbligata alla socialità dei cittadini: è quindi ovvio che le direttrici di un’azione conseguente debbano fondare su tali interventi quali punti di forza, e non posso non ritenere che lungo tali direttrici si stia muovendo l’Amministrazione.
So bene che alcune linee operative sono sicuramente parziali ed integrabili, che altre hanno un senso solo a futura eventuale memoria in quanto allo stato e forse neanche durante tutto il periodo dell’emergenza realizzabili; ma molte valide per ridurre in maniera significativa il rischio contagio e la sofferenza sociale sono attivabili da subito, né dovrebbe essere molto complicato porle in essere ove si ricorra alla collaborazione interistituzionale e si utilizzino in modo intelligente le strutture comunali, ed in particolare massicciamente la Protezione Civile ed il corpo di Polizia Municipale con l’ausilio degli altri corpi militarizzati presenti sul territorio: non vado comunque oltre, altrimenti invadendo un ambito non mio ed a Lei riservato ove indugiassi in indicazioni più specifiche.
Le iniziative ad assumersi, qualsiasi siano, sono solo Sue, essendo interamente Suo, quale somma Autorità Sanitaria cittadina, il compito istituzionale di provvedere a preservare dal contagio la popolazione di questo Comune, e Suo quello di rendere socialmente condivise le misure adottate ed adottande; per contro, dovere di tutti i cittadini, prima ancora che obbligo di legge, è quello di manifestare coesione sociale coadiuvandoLa in questo sforzo, e magari se del caso sopravanzandolo, così contribuendo a renderlo il più possibile efficace nell’interesse di tutti. Ella, sig. Sindaco, ha da coordinare questa comune guerra dei residenti contro un terribile nemico invisibile, che sarà tanto meglio combattuta quanto più la cittadinanza sentirà convintamente la Sua vicinanza e l’efficienza finalizzata della Sua azione, ed in Lei associate Autorità ed autorevolezza; Suo onere sarà quindi interpretare al meglio tale paradigma ed innescare la partecipata coralità di un impegno sociale tanto più condiviso quanto più allargato sarà il processo democratico partecipativo. Faccia quindi di tutto per coinvolgere nella formazione del processo decisionale e nella moral suasion, senza alcuna selezione preventiva, tutte le forze politiche, gli organismi associativi, gli opinion leaders presenti sul territorio ed i cittadini tutti, perchè tutti hanno il dovere di partecipare alla lotta e di converso tutti il diritto di esserne protagonisti attivi: è infatti auspicabile che eventuali motivi polemici restino sotto traccia e si risolvano in atti propositivi, essendo tutti sulla stessa barca.
Mi consenta tuttavia un’ultima esortazione: per il rispetto che deve al Suo ruolo istituzionale ed al corpo sociale, pretenda l’osservanza delle disposizioni impartite e da impartire senza sconti per nessuno, dialoghi con i cittadini e fornisca le informazioni più dettagliate possibili sulla Sua attività di indirizzo e gestionale dell’Ente locale utilizzando il sito ufficiale del Comune, dando così alle Sue attività di massimo Organo politico locale della Pubblica Amministrazione il crisma della provenienza non privata ed a tutti il senso della dignità dell’Istituzione.
Con l’augurio e la speranza di un Suo ottimale lavoro e l’osservanza che Le si deve quale Sindaco del Comune di appartenenza
Giovanni Fiorentino