


Dalle pagine di Giovanni Visetti, amico, cartografo ed escursionista, che ringrazio per l’attenzione (clicca qui)
Giovedì sera (20 giugno 2019), al Barraccorutunniellodromo delle Sirene, si è concluso il VII Campionato Mondiale di Barracca ‘orutunniello (clicca sul link per accedere alla pagina con tutti i risultati, iscritti, Albo d’Oro, video dimostrativo e altro). Le numerose inattese defezioni (circa 30% degli iscritti) non hanno assolutamente condizionato lo svolgimento del torneo e tantomeno la sua qualità visto che è risultato essere uno dei migliori in assoluto anche per l’incertezza del risultato fino all’ultimo lancio.
Basti pensare che Tatore Cappiello e Tonino Cangiano (andati allo spareggio per aggiudicarsi il titolo, con la vittoria del primo) hanno fatto un percorso incredibilmente identico nel corso dell’intera serata. Hanno vinto la semifinale B a pari merito con 19 punti (accedevano alla finale i primi due di ciascuno dei 4 gruppi); dopo il 12° e penultimo lancio della finale si trovavano appaiati al 4° posto con 13 punti; nell’ultimo hanno imbucato 4 monete a testa portandosi a 17 pari e superando Sandro ‘e Osvaldo e Cataldo gnègnè che conducevano con 15 punti e Sergio Cangiano che li seguiva a 14, tutti rimasti, ovviamente, “con un palmo di naso“. In teoria, perfino gli ultimi due, fermi a 8 punti, con un en plein (8 monete su 8, certamente difficile, ma già visto anche in questa edizione) avrebbero potuto vincere il Campionato.
Al contrario dell’edizione 2018 nella quale si affermò il giovane outsider Giuseppe Persico(con uno stile di pizzicata al limite, se non fuori, della tradizione, che causò molte polemiche), quest’anno il lotto finale era composto da arzilli uomini maturi (solo uno under 60, ma si andava fino ai 75 anni) che da giovanotti effettivamente hanno giocato nelle stradine, sul sagrato della chiesa, su lastricati sconnessi e su terra battuta, non solo a Barracca ‘o rutunniello, ma anche al Giro d’Italia con i tapparielli, a Nocelle e tanti altri giochi di strada.
Mi sarebbe piaciuto stilare una statistica precisa delle età dei partecipanti, rapportandole anche alle loro prestazioni, ma purtroppo non ne ho avuto il tempo. Un fatto è tuttavia certo, l’ottantenne Mastu Liberato Maggio è arrivato alle semifinali dopo essersi piazzato al secondo posto assoluto nelle qualificazioni con 34 punti; Tatore Cappiello si è laureato Campione del Mondo (per la seconda volta, dopo aver conquistato il titolo nel 1995) nel giorno del suo 75° compleanno … la classe non è acqua, gli anni contano (relativamente) poco.
Questo
originale resoconto del Campionato è apparso ieri sul settimanale della
Penisola Sorrentina Agorà, stilato da Fabrizio Ruggiero che
si è voluto cimentare nel gioco ed ha quindi avuto modo di rendersi conto non
solo della parte tecnica ma ha saputo cogliere lo spirito con il quale si affronta
questo originalissimo Campionato Mondiale. Ha certamente esagerato nel tessere
le mie lodi, è quasi un (immeritato) panegirico!